lunedì 9 gennaio 2012

Francia: riemergono 14 diari di annotazioni meteo dal Settecento al 1960

Cari ragazzi di IIA
Sfogliando il quotidiano on line ho letto quest'articolo sui dati meteo ritrovati in Francia. Lo scorso anno scolastico abbiamo lavorato su quest'argomento, quindi non potuto fare a meno di trasferire l'articolo nel nostro blog ( .... senza danni ) per commentarlo insieme. 

Il Corriere

Una pagina di annotazioni meteo della città di Arles (da Le Figaro)
Una pagina di annotazioni meteo
 della città di Arles (da Le Figaro)

MILANO – Da un deposito di Fontainebleau è riemerso un piccolo tesoro, in Francia, per gli studiosi del clima: il diario del tempo dalla fine del Settecento al 1960. Quattordici quaderni anneriti, come informa il quotidiano Le Figaro, raccontano giorno per giorno, i rilievi meteorologici dal 1797 al 1841: il tempo ai tempi di Napoleone Bonaparte, di Balzac, di Stendhal e di Richelieu.

PREZIOSI - Ben allineati, gli amanuensi meteorologi dell’epoca hanno annotato la frequenza dei temporali, la direzione e la forza dei venti, la qualità dell’atmosfera, più per dovere di cronaca – probabilmente – che con fini scientifici. Sarebbe stato poi Napoleone III, su suggerimento del suo ministro della Guerra, a incoraggiare le previsioni del tempo, perché i suoi ammiragli potessero essere informati in anticipo dell’arrivo di una tempesta e potessero salvare così le loro flotte dai naufragi.
ARCHIVIO - I quattordici album sono il nucleo più antico di un esteso archivio che copre oltre un secolo di tempo e maltempo, fino al 1960, e che giaceva da quasi sette anni in magazzini chiusi ed evitati per l’insalubre presenza di amianto. Le migliaia e migliaia di dati impacchettati da secoli negli scatoloni acquistano però adesso un enorme interesse per gli esperti di Météo-France e, in generale, per gli ambientalisti, perché forniscono una dettagliata ricostruzione dell’andamento climatico in Francia e nelle ex colonie in un lungo periodo, del quale finora sono note tutt’al più le medie mensili o annuali. Ora si potranno studiare le variazioni quotidiane delle temperature, la cadenza di fenomeni eccezionali, come ondate di calore o alluvioni, e determinare con maggiore precisione l’influenza delle attività umane e industriali sulle variazioni del clima. A cominciare dalle emissioni di gas a effetto serra.
DALL'ANNO PROSSIMO ONLINE - Sarà un lavoro lungo e costoso, ma Météo-France e gli Archivi nazionali di Parigi hanno trovato già gli sponsor e hanno intenzione, una volta recuperato e riordinato tutto il materiale, di mettere le relative informazioni a disposizione della comunità scientifica, ma anche del pubblico. Dall’anno prossimo, le schede più interessanti saranno online e nel 2014 sarà allestita una mostra. Tra le rarità, la scheda meteorologica compilata e firmata da un giovanissimo e allora sconosciuto soldato di leva all’inizio del secolo scorso: Jean-Paul Sartre.
Elisabetta Rosaspina

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