Sfogliando il quotidiano on line ho letto quest'articolo sui dati meteo ritrovati in Francia. Lo scorso anno scolastico abbiamo lavorato su quest'argomento, quindi non potuto fare a meno di trasferire l'articolo nel nostro blog ( .... senza danni ) per commentarlo insieme.
Il Corriere
Una pagina di annotazioni meteo della città di Arles (da Le Figaro) |
MILANO – Da
un deposito di Fontainebleau è riemerso un piccolo tesoro, in Francia, per gli
studiosi del clima: il diario del tempo dalla fine del Settecento al 1960.
Quattordici quaderni anneriti, come informa il quotidiano Le Figaro, raccontano giorno per
giorno, i rilievi meteorologici dal 1797 al 1841: il tempo ai tempi di Napoleone
Bonaparte, di Balzac, di Stendhal e di Richelieu.
PREZIOSI - Ben allineati, gli
amanuensi meteorologi dell’epoca hanno annotato la frequenza dei temporali, la
direzione e la forza dei venti, la qualità dell’atmosfera, più per dovere di
cronaca – probabilmente – che con fini scientifici. Sarebbe stato poi Napoleone
III, su suggerimento del suo ministro della Guerra, a incoraggiare le previsioni
del tempo, perché i suoi ammiragli potessero essere informati in anticipo
dell’arrivo di una tempesta e potessero salvare così le loro flotte dai
naufragi.
ARCHIVIO - I quattordici album sono il
nucleo più antico di un esteso archivio che copre oltre un secolo di tempo e
maltempo, fino al 1960, e che giaceva da quasi sette anni in magazzini chiusi ed
evitati per l’insalubre presenza di amianto. Le migliaia e migliaia di dati
impacchettati da secoli negli scatoloni acquistano però adesso un enorme
interesse per gli esperti di Météo-France e, in generale, per gli ambientalisti,
perché forniscono una dettagliata ricostruzione dell’andamento climatico in
Francia e nelle ex colonie in un lungo periodo, del quale finora sono note
tutt’al più le medie mensili o annuali. Ora si potranno studiare le variazioni
quotidiane delle temperature, la cadenza di fenomeni eccezionali, come ondate di
calore o alluvioni, e determinare con maggiore precisione l’influenza delle
attività umane e industriali sulle variazioni del clima. A cominciare dalle
emissioni di gas a effetto serra.
DALL'ANNO PROSSIMO ONLINE - Sarà un
lavoro lungo e costoso, ma Météo-France e gli Archivi nazionali di Parigi hanno
trovato già gli sponsor e hanno intenzione, una volta recuperato e riordinato
tutto il materiale, di mettere le relative informazioni a disposizione della
comunità scientifica, ma anche del pubblico. Dall’anno prossimo, le schede più
interessanti saranno online e nel 2014 sarà allestita una mostra. Tra le rarità,
la scheda meteorologica compilata e firmata da un giovanissimo e allora
sconosciuto soldato di leva all’inizio del secolo scorso: Jean-Paul Sartre.
Nessun commento:
Posta un commento