giovedì 17 marzo 2011

Il corpo del mondo visto da un finestrino

Autore : Lara L. II B

Stiamo attraversando la periferia di Arquata. Da poco il treno si è messo in moto,direzione: Genova.
Filiamo lisci come l ’olio e anche le case filano e sembrano quasi delle modelle che, dritte ed eleganti, sfilano lungo la grigia passerella della strada;alcune sembrano dire: - Guarda le mie finestre! Oppure : –Che belle le mie grondaie!
Dopo poco siamo giunti nella campagna. Vi sono stradine, poi campi, alberelli, casette quindi nuove stradine, campi, alberelli, casette : tutto in un mix omogeneo…come una danza, forse una giga scozzese di quelle che ti coinvolgono e ti fanno girare la testa.
Di tanto in tanto, vediamo un omino o una donnina che gira in bicicletta: scivola via silenziosa come una pausa nella vorticosa danza campagnola.
Poi, d ’un tratto, ecco le gallerie: luce – buio – luce – buio in un’ alternanza quasi fastidiosa agli occhi che poi sembra fondersi per trasmettere alla mente l’idea di una nuova dimensione magica in cui non vi è né il bene né il male, ma un miscuglio armonioso di entrambi.
Ora la striscia di gallerie è finita e noto che la vegetazione si è infittita e le case cominciano a scarseggiare.
La vegetazione passa veloce e - a volte- mi sembra che tra le piante si nascondano fatine, folletti e gnomi. A volte, invece, vedo animali fantastici formati dalle foglie: unicorni, grifoni, mostri bicipiti e proteiformi.… ora la mia attenzione si è soffermata su di un groviglio di spine che, sotto il mio sguardo, si trasforma un piccolo orchetto...................................................

Ora siamo a Busalla; il treno si è fermato. Esce una comitiva di turiste cinesine ed entrano alcune persone, ma oltre ad esse , entra anche un’ orribile e tremenda puzza di fumo.
Il treno riparte ed ecco che vedo la fabbrica mostruosa (siamo a Busalla)!
Sembra una massa informe, tutta coperta di serpenti che la proteggono. Intorno a lei stanno casette povere e squallide che sembrano le sue schiave: le tiene prigioniere con la sua coltre scura e pesante di fumo. Poco più sopra, su di una collinetta, vedo un castello diroccato che sembra piangere un’epoca passata, in cui era popolato da belle dame e nobili cavalieri.
Mentre osservo tutto ciò, una puzza nauseabonda contribuisce a rendere il tutto ancora più orribile. La signora dietro di me ,ora, apre il finestrino – ma signora è matta!?! Si vuole intossicare!?! Tutta questa visione obbrobriosa, mi fa venire voglia di dormire.
E,infatti, mi addormento.
Dopo un po’ mi risveglio. Subito sento un odore pungente di salsedine misto a un inebriante profumo di mimose , ai quali si aggiungono - via via- il profumo “pizzicante” dei limoni e l ‘odore, un po’ sgradevole, dei resti del pesce appena squamato da un venditore ambulante.
Ora intravedo un brandello di mare (un nastro di seta trapuntato di paillettes) e capisco di essere arrivata a Nervi!
Per un attimo ripercorro mentalmente il viaggio che ho fatto e mi rendo conto di quanto sia bello il corpo del mondo.
Il treno fischia, rallenta e si ferma un po’ spossato dalla corsa, ma felice di essersi riempito gli occhi di questo meraviglioso paesaggio. Scendo e respiro a pieni polmoni l ‘ aria profumata e mi sento orgogliosa di far parte anch’io del corpo del mondo.

Nessun commento:

Posta un commento